ragazza che pensa a nuove idee di fronte al computer

Consigli per sconfiggere il temibile foglio bianco

Consigli per sconfiggere il temibile foglio bianco 1080 628 Maria Elena Crusco

Ansia da foglio bianco?

Io mi ritrovo spesso a fissare il vuoto nel più totale sconforto. Ho scoperto, con grande piacere, che questa cosa succede a tutti, anche a chi è abituato a scrivere per lavoro.

In questo articolo ho deciso di condividere con te qualche suggerimento che mi è stato utile per affrontare il blocco da foglio bianco.

“Per iniziare a scrivere bisogna scrivere”, mi dicevano. Non credo esista frase più scontata, ma ti posso assicurare che è assolutamente vera.

Iniziamo!

Partiamo dalle idee

Qual è l’argomento principale di cui vuoi parlare? Focalizzati su quello e inizia a pensare a quale sfumatura vuoi dare al tuo discorso.

Il Brainstorming è uno strumento molto utile a chiarire questo dubbio esistenziale.

Prendi un foglio e inizia ad appuntarti qualsiasi cosa ti venga in mente riguardo l’argomento principale: una parola, una sensazione, un pensiero, una frase scritta da qualcuno. Fai qualche ricerca su internet e lasciati ispirare (non troppo).

Ora guarda il foglio che hai davanti e inizia a creare dei collegamenti tra le varie cose che hai appuntato. Ragionaci un po su e vedrai che inizierà a delinearsi una strada da seguire e avrai dato un senso più concreto alle tue idee.

Prima di iniziare a scrivere ti consiglio di abbozzare una scaletta: argomento principale, sottoparagrafi o capitoli.

Non preoccuparti dei titoli, ci penserai in un secondo momento. L’importante è iniziare ad avere più o meno chiara l’organizzazione del discorso.

Iniziare a scrivere

L’illuminazione, a volte, arriva proprio mentre lasciamo fluire i pensieri e le mani sulla tastiera, per cui…inizia a scrivere!

La tattica che utilizzo io è molto semplice: scrivo come se stessi raccontando qualcosa ad un amico, con leggerezza, senza tener conto in questa fase della forma stilistica.

Il fatto di iniziare a scrivere così mi aiuta a sconfiggere l’ansia di non sapere da dove iniziare o come proseguire: intanto butto giù tutto quello che desidero raccontare al mio amico/lettore immaginario, poi in un secondo momento, metto in ordine il discorso.

Al “secondo momento” ho dato il nome di “fase del leggi e rileggi”, nella quale inizio a dare forma, ritmo e un tono di voce preciso a ciò che ho scritto.

Ci vogliono pazienza e cura per le parole e ognuno ha il suo tempo per perfezionare il lavoro. Io lascio passare anche uno o due giorni dalla prima stesura e nel frattempo esco di casa, faccio una passeggiata, ascolto musica, vado fuori per il weekend.

Le idee migliori si hanno nei momenti in cui stai facendo tutt’altro. Altra cosa scontata, ma verissima.

Quindi torno a rileggere e modificare il mio testo più volte finché, leggendolo ad alta voce, mi sembra che possa funzionare e che sia ben comprensibile e fluido.

A questo punto dichiaro ufficialmente pronto il mio lavoro.

Scrivere è una questione di allenamento continuo e costante e anche di qualche metodologia specifica che, ahimè, non è universale e deve adattarsi a te e al tuo modo di lavorare.

Forza e coraggio, c’è un foglio bianco da affrontare.

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